UN MERLETTO RACCONTA SIMONA … di Simona Iannini

Salve a tutti, sono un Merletto e vi voglio raccontare la storia delle abili mani che mi hanno realizzato … con amore.

52 anni fa, dentro “le mura” della città di L’Aquila, nasceva Simona Iannini.

Fedeli al motto della nonna materna: ”Mai stare con le mani in mano!”, le sono state insegnate molte arti femminili: tecniche di ricamo, maglia ai ferri, ci hanno provato anche con il taglio e cucito!

A poco più di 16 anni incontra due amiche e, per gioco, inizia ad imparare il merletto a Tombolo Aquilano. L’Abruzzo è una regione ricca di questa tradizione di cui vanta 3 tecniche: L’Aquila, Pescocostanzo, Scanno (la quarta, quella di Gessopalena, è estinta), tutte diverse tra loro. Per chi non lo sapesse, il “tombolo” è un merletto frutto di intreccio di fili, realizzato tramite l’ausilio di bastoncini di legno su un supporto cilindrico, chiamato, per l’appunto, tombolo. Simona ne rimane affascinata! In realtà alla base c’è logica e matematica e lei, ama le materie scientifiche. Inoltre studia la storia di questo merletto risalente al 1400. La sua città natale forniva merletto anche a reali europei e la produzione era Km 0, in quanto anche il filato di lino e di seta era prodotto in loco.

Fin da piccola, Simona aveva deciso che avrebbe fatto l’insegnante, senza sapere bene di cosa! Così dopo le superiori, accompagnata dal suo amato tombolo,  si laurea in Scienze Politiche ed apre, nella sua città, il suo primo laboratorio. Questa scelta non fu molto compresa: ”110 e lode in Scienze Politiche, sprecati!”, intona la nonna! Ma lei, testarda montanara, tiene duro malgrado le difficoltà iniziali. Tra l’altro ha il suo primo incarico ufficiale da insegnante a 24 anni.

Dopo 8 anni, comprende che il suo destino non fosse quello di restare chiusa e ferma in un laboratorio. Così, intensifica la partecipazione a fiere, mostre e  progetti europei. Insegna in varie parti d’Italia e all’estero. I concorsi a cui partecipa hanno accolto sempre i suoi lavori con premi.

Brevetta persino una tecnica per realizzare gioielli e quando le copiano i modelli, sapete lei cosa fa? Non si perde d’animo ed inizia ad insegnare la tecnica stessa, a tutti.

Poco prima del 2009 apre una “specie” di scuola. È felicissima!

In un appartamento, ci sono varie stanze dove si insegnano “materie” differenti: tombolo, taglio e cucito, ricamo, macramè. Sembra veramente una scuola e lei è soddisfatta, ma a volte la vita è complicata.

Nel 2009, comprende quanto il mondo del merletto le vuole bene.

Lei è il secondo elicottero militare portato a Pescara dopo il terremoto e ne esce tutta rotta, ma veramente tutta, pensate che, come Rambo, le hanno attaccato un pezzo di orecchio a vivo, mettendole una stoffa in bocca! Ma in tutto questo, le sue mani sono rimaste intatte, “perfette”!

Terminano così, i suoi “primi 40anni”, vissuti a L’Aquila.

Da tutta Italia ed Europa le arrivano materiali per ripartire. L’affetto ricevuto la spinge ad andare avanti. Riesce a recuperare sotto le macerie della sua casa e della sua “scuola”, appunti frutto di oltre 20 anni di studi, fuselli, cuscini, qualche merletto, qualche libro.

Decide di rimanere a vivere sulla costa e per citare sue testuali parole: ”All’inizio ho scelto di vivere a Pescara con la testa, perché è una città comoda, sia per la sua naturale localizzazione e sia per la sua dimensione, ma poi, ho scelto col cuore!”, perché sia lei, che suo figlio, si trovano bene e ben accolti.

Appena la salute glielo permette, riprende il suo peregrinare per insegnare, ma non riesce a riaprire un laboratorio.

Inizia parallelamente, di nuovo, a studiare: consegue il diploma triennale di Naturopatia, quello, sempre triennale, di Counselor Sistemico, studia Arteterapia e non solo …  approfondisce lo studio di altre tecniche di merletto a fuselli. Curiosa ed infaticabile!

Lavora parallelamente come naturopata e insegnante di merletto. Non sono due realtà lontane, in entrambi c’è il contatto con persone che desiderano sentirsi “meglio” e lei, come le disse un giorno suo figlio: ”Fa il lavoro più bello del mondo, rende le persone felici!”.

Beata ingenuità, il piccolino vedeva solo la soddisfazione nel lavorare felici, senza vedere i sacrifici fatti!

Per ragioni economiche, la produzione viene messa in secondo piano e l’attività principale rimane l’insegnamento. Parte all’alba, va a Roma, insegna 9 ore di seguito e torna la sera. Simona è una tosta!

Inoltre, scrive articoli per riviste, partecipa a mostre, esposizioni, programmi TV e, riguardo l’altro lavoro, insegna presso la scuola di naturopatia Psica, sia nella sede di Pistoia che in quella di Pescara, collabora con una farmacia ed ha 2 studi per svolgere le sue consulenze.

Purtroppo la vita, le riserva ancora sorprese … veramente le ha riservate a tutto il mondo e non sono state piacevoli!

La prima settimana di lock down, Simona sembra un pugile a terra. È stordita, incredula ed avverte la gravità della situazione.

La sua collaboratrice, pronuncia parole magiche: ”Riparti da dove sei ripartita dopo il terremoto!”

Queste parole le arrivano come uno scossone. Iniziano le dirette facebook e sempre, la sua fidata collaboratrice, la aiuta ad essere presente sui canali social. È la prima maestra di tombolo ad insegnare online in tutta Italia!!!! E non si sono fermate qui. Avendo sempre come obiettivo l’insegnamento, stanno realizzando delle pen drive, dove, a puntate, spiegano il Tombolo Aquilano, in questo modo la tradizione, finalmente, rimarrà alla portata di tutti.

Simona studia sulle foto dei pezzi antichi, non potendo ancora accedere ai musei e di recente ha individuato, alcuni punti appartenenti a questa tecnica, non ancora codificati!

Verso fine luglio 2020 viene contattata dalla casa di moda Fendi. Non potete immaginare la sua felicità. Al primo incontro stupisce lo staff Fendi e viene scelta come rappresentate dell’Abruzzo, nel progetto “Hand in Hand”, che vede coinvolti 20 artigiani in tutta Italia, per riprodurre l’iconica borsa di Silvia Venturini Fendi: la Baguette.

Questa è stata la sua rivoluzione!

Quando l’ha vista terminata, non credeva ai suoi occhi!

Per la prima volta nella storia veniva realizzata una borsa interamente a merletto, senza strutture, solo fili di lino intrecciati ed induriti … con lo zucchero e ne era lei l’artefice!

La “sua” baguette, sfila alla Milano Fashion Week, viene invitata per ben 3 volte a dare dimostrazione nel mondo dell’alta moda  a Roma e a Firenze.

Ne viene anche fatta una piccola produzione, coordinata online!

Di qui, l’idea del laboratorio diffuso, che permette la produzione senza spostamenti!

Lei è caparbia e determinata come le persone di montagna e duttile come le persone di mare, la volontà non le manca!

E’ stata dichiarata “l’ambasciatrice” del Tombolo Aquilano; il sindaco di Montesilvano le ha dato una targa definendola “custode” del merletto a tombolo. Tutti questi riconoscimenti la incoraggiano, ma il suo sogno non è ancora realizzato: formare una scuola e produrre con la struttura del “laboratorio diffuso”; antica tecnica, metodo moderno!

A proposito, vi ricordate che all’inizio vi ho detto che sono un merletto?

Volete sapere cosa sono? Sono una sua nuova creazione su cui studia da circa un anno e che, come ogni cosa svolta da lei, è fatta con amore dedizione e competenza; quindi, se mi volete vedere terminata, aspettate e continuate a sostenere la mia … mamma, perché solo una mamma, malgrado le numerose avversità della vita,  può amare fino a questo punto quello in cui crede.

A grandi linee, questa è la sua storia e con gratitudine vi ringrazio per l’attenzione e vi auguro una vita creativa!

Con gioia

Autrice


Simona Iannini

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