Ho ereditato insieme a mia sorella e a mio fratello l’azienda di famiglia creata da mio padre. Ho avuto la sua impronta come ruolo direttivo, commerciale è rappresentativo. L’ho affiancato nel lavoro in silenzio ed alla sua ombra, assorbendo ogni cosa che potevo imparare.
Donna, mamma, moglie, dai miei 20 anni fino ai 45 sono stata una “donna” modello. Ma quando mio padre x motivi di salute dovette abbandonare il lavoro avevo due scelte, o far tramontare l’azienda o prenderne le redini.
Prenderne le redini significava entrare in un mondo prevalentemente maschile, dove la donna non era ancora considerata in modo serio,e a volte ci si i prendevano anche delle libertà di avances, inviti ecc ecc. Ma questo non mi ha fermato, ho deciso di far crescere l’azienda familiare insieme a mia sorella e mio fratello che si occupano della produzione.
Questo mi è costato un matrimonio, perché una donna manager è difficile da gestire se la coppia non è aperta. Mi è costato due anni di crisi di identità, ma anche la rinascita, come donna e come imprenditrice. Oggi sono a capo dell’azienda creata da mio padre negli anni 80. Un fatturato in crescita a doppia cifra, 10 dipendenti, 50 agenti in tutto nel territorio nazionale, un brand riconoscibile nel nostro settore delle confetture, un libro pubblicato sulla storia della mia azienda . E le novità non sono finite, nel 2022 ci sarà il lancio del nuovo brand.
Questa breve e semplice storia voglia essere da esempio per tutte le donne che si sentono limitate in un rapporto o in il lavoro non gratificante, se senti la chiamata nulla deve fermarti, la scelta sta a noi.
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