VIVERE LA MIA PASSIONE

Il mio colore preferito è da sempre il blu, colore presente in tutti gli attimi dell’esistenza di un essere umano. Ne sono assolutamente convinta, tanto da averne fatto il filo conduttore della mia vita, oltre ad un’azienda di successo.

Nel 2013 ho creato la Blue Italy, con sede in Montesilvano, impresa internazionale attiva nel settore delle lavorazioni speciali su tessuti, pellami e materie plastiche in genere, unendo l’esperienza tecnica e produttiva al concetto di Blue Economy che ha come obiettivo l’utilizzo di sostanze, strutture e manodopera già disponibili , effettuando investimenti minori e mirati che consentono una maggiore attenzione all’ambiente e il completamento del “ciclo chiuso” del processo produttivo.

Sono nata nel settore del tessile, mio padre, Dauro, ha sempre lavorato nell’ambito dei macchinari tecnologici per la produzione di abbigliamento. Da piccolina stavo spesso con lui in officina, guardando da vicino i processi di studio o modifica dei prototipi delle macchine per l’industria tessile.

Negli anni ’90, di fronte ad una prima crisi del settore, chiuse la sua azienda e io, mi sono trasferita in un’altra realtà del territorio.

La mia esperienza matura, coniugando giorno dopo giorno la creatività e la passione per l’arte che ho da sempre coltivato, con la visione imprenditoriale. È così che nel 2013, alla soglia dei 40 anni, in piena crisi economica ho deciso di rischiare. Da piccola sono sempre stata iperattiva, non mi fermavo mai. Questi aspetti del mio carattere di bambina li ho conservati anche da adulta, tramutandoli in una grande voglia di fare. Di punto in bianco ho deciso di licenziarmi e di dare vita alla mia azienda. In principio facevo tutto da sola. Sono stata operaia, segretaria, commercialista e venditrice.

Dalla cameretta di mia figlia, appoggiandosi a laboratori di produzione della zona, ho dato vita alla Blue Italy, ispirandosi alla Blue Economy. A differenza della Green Economy, la Blue Economy studia le risorse già disponibili nel territorio, riorganizzandole, per creare qualcosa di nuovo nel segno della sostenibilità. È ciò che ho fatto, con la collaborazione dei laboratori del territorio, a cui sono profondamente legata. A distanza di pochi anni dalla sua fondazione, la Blue Italy, conta più di 30 dipendenti, con un’età media di 30 anni.

Quando l’Italia era considerata l’ultima ruota del carro dell’Europa, io ho scelto il tricolore per il marchio aziendale.

In solo pochi anni, la Blue Italy, che vanta tra i suoi clienti colossi della moda come Fendi, N21, Moncler, per citarne alcuni, ha calcato, fin dal primo anno di produzione, le più grandi passerelle della moda, da Milano a Londra, da Parigi a New York, facendosi conoscere dapprima attraverso le fiere di settore e poi con un rapido passaparola fondato su professionalità, affidabilità, creatività ed innovazione.

Il Gruppo Blue ™ Italy ha una forte struttura meccanica all’avanguardia nei vari processi produttivi, frutto di continui investimenti e ricerca per acquisire la tecnologia più avanzata e di un patrimonio umano che vanta il più alto grado di specializzazione nello sviluppo e controllo dei vari processi produttivi. Da qui l’ampia disponibilità a soddisfare le richieste creative dei clienti, delle aziende di abbigliamento e la crescita dello sviluppo interno legato sia al design dei tessuti che alle innovazioni collegate al trattamento di questi ultimi.

Il gruppo gestisce progetti e produzione di lavorazioni speciali: Thermovolume ™ e Logohook ™ (due brevetti aziendali), laser caldo, laser freddo, ricamo a macchina ea mano, agugliatura, ultrasuoni, stampa 3D, nastratura, calore sigillatura, laminazione, rivestimento, lavorazioni speciali di lavanderia, serigrafia, stampa digitale, stampa sublimatica.

Tutto quello che ho realizzato, attraverso la Blue Italy, è stato fatto nel rispetto dell’ambiente: stabilimenti vicini fra loro e in prossimità della città per fare in modo che i dipendenti non percorrano troppi chilometri per raggiungere il posto di lavoro e che la filiera sia la più corta possibile; utilizzo di tessuti certificati Gots (Global organic textile standard), ovvero con il 70% di fibre naturali provenienti da agricoltura biologica; la richiesta del certificato Grs (Global recycle standard), che prevede la lavorazione di tessuti contenenti materiale di riciclo. Qualsiasi prodotto della Blue Italy comunica sostenibilità.

Il gruppo, da sempre attento a seguire i criteri dei valori etici e sociali dettati dalle leggi della Blue Economy, da due stagioni ha deciso di investire ulteriormente in direzione della sostenibilità creando il marchio Bioproject ™, una nuova linea verso la concretezza del prodotto a impatto zero, una collezione composta integralmente da tutti i materiali biologici certificati attualmente sul mercato, una collezione di grande ricerca, in grado di sintetizzare in design eccellenti proposte certificate, il meglio della bio ricerca internazionale, incorporare il prodotto GOTS trasformato e certificato, e il recupero dei “rifiuti tecnologici” e il loro riutilizzo in modo innovativo.

L’ultima sfida affrontata, quando l’Italia si è fermata per evitare che il contagio da Covid-19, traendo spunto proprio dal concetto di sostenibilità, la mia filosofia di vita, ho deciso di dare vita a una nuova produzione, che non solo ha permesso all’azienda di continuare a lavorare, in un periodo in cui tutto sembrava essere in stand by, ma anche di creare qualcosa che potesse essere utile alla comunità.

E qui, è nata la Technomask, un nuovo marchio di mascherina protettiva innovativa, nata per contrastare la pratica dell’usa e getta realizzato con materiale di qualità presente in fabbrica, pensate per essere indossate senza disagi e per durate nel tempo.

Le mascherine della linea “Technomask” sono realizzate con tessuto ignifugo sul quale viene termosaldato uno strato di poliuretano. Il modello viene tagliato a laser secondo un disegno brevettato che non prevede cuciture o inserti elastici che renderebbero il dispositivo di protezione più fragile e mono confortevole.

Grazie a questa felice intuizione, la Blue Italy ha continuato a lavorare durante tutto il lockdown, non ha mandato a casa i suoi dipendenti, non ha chiesto la cassa integrazione ed ha regolarmente pagato stipendi e tasse.

Concludendo, posso affermare che, nonostante l’azienda sia cresciuta in modo esponenziale in termini di strutture, di dipendenti, di fatturato, mi occupo personalmente dello studio e progettazione del prototipo, seguendo tutto il percorso fino ad arrivare al ciclo produttivo dello stesso. Tutti i processi aziendali, vengono gestiti da me, avvalendomi di personale altamente specializzato con una forte attenzione al particolare.

La ricerca del dettaglio sono caratteristiche tipicamente femminili ed è per questo che circa l’80% del personale assunto in azienda è composto da lavoratrici donne, per lo più madri, attenti alla cura della famiglia e dei figli. La Blue Italy consente loro di effettuare un orario di lavoro flessibile tra cui part-time reversibile, orari flessibili in entrata o in uscita, basato su turni di lavoro organizzati settimanalmente, tutto questo permettere alle lavoratrici la conciliazione della vita privata e professionale. Per molto tempo le donne hanno giocato un ruolo marginale nel tessuto imprenditoriale del nostro paese a causa di una società dove la divisione dei compiti all’interno della famiglia tra uomo e donna era netta e l’accesso al mondo del lavoro per le donne era decisamente ostacolato da fattori culturali. Nonostante tutto hanno trovato le energie e le motivazioni per far emergere le proprie iniziative e portarle al successo sfruttando il grande potenziale che le nuove tecnologie offrono alle “imprenditrici digitali” per individuare le nuove opportunità, per eliminare limiti e confini geografici, per cambiare di fatto il modo di lavorare, di vivere.

E’ questa la mia visione di lavoro, ho fondato la mia azienda in un periodo di grave crisi economica, la mia caparbietà, positività, solarità mi ha permesso di vedere sempre del buono in ogni situazione, anche le più negative.

Autrice


Cinzia Di Zio

Azienda:


Blue Italy Industry srl

Leggi tutte le storie

0 commenti

Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Gioielli che passione

Ho sempre amato i gioielli, fin da piccolissima  li chiedevo in regalo e li guardavo estasiata sui giornali. Mi piaceva giocare facendo dei mercatini di gioielli con le mie amichette utilizzando i regali di comunione e cresima. Dopo il liceo linguistico mi sono...

leggi tutto
Storia della casa famiglia “La Clessidra “

Storia della casa famiglia “La Clessidra “

Francesca. Sono Francesca 44 anni Oss ma nasco come fiorista, che da oltre 23 anni gestisce più di un punto vendita. E’ una realtà che mi piace molto perché ho avuto ed ho la possibilità di avere un contatto umano, con la gente con tutti gli annessi e connessi. Che...

leggi tutto