Rinascere da me stessa e scoprire, così di poter essere di aiuto agli altri di Anna Nozzi.

Sono Anna Nozzi, vivo ad Atessa, ho 51 anni, sono laureata in Economia e Commercio alla D’Annunzio e da 13 anni immersa nel mondo olistico.

Nell’anno 2015 ho creato lo studio shiatsu NOA.

Ti racconto molto brevemente coma da una laurea in Economia e Commercio sono diventata operatrice di benessere

A 38 anni, in seguito ad una profonda crisi personale, decido di rimettermi in gioco ed inizio un percorso di consapevolezza, alla scoperta di qualcosa oltre il mondo che conoscevo, cercando ciò che mi potesse restituire quella serenità e quell’energia perse nel tempo.

In questa mia ricerca, riscopro una mia vecchia passione: i massaggi.

Ricordo che mia mamma, fina da ragazza, notando le mie mani, forti, muscolose e caldissime, mi diceva che io ero portata per il massaggio… e forse aveva ragione, ma non ho mai preso in considerazione un percorso nel settore, perché valutato, anche da mia madre stessa, e dato il periodo e la località in cui vivevo, poco “consone ad una ragazza seria”.

Oltre alla tecnica, inizio a studiare “l’energia”, che tanto avevo ricercato, e, come un puzzle, inizio a rimettere a posto molti tasselli della mia vita.

Nel 2009 comincio a praticare lo Shiatsu, un’antica arte di riequilibrio energetico, che affonda le proprie radici nelle originarie forme di massaggio tradizionale orientale.

Ma facciamo un passo indietro.

A scuola sono sempre stata molto diligente e ho fortemente voluto frequentare l’università; nonostante varie avversità, riesco a laurearmi e, dopo il classico praticantato in alcuni studi professionali e varie esperienze lavorative, divento responsabile del settore contabile di una azienda di servizi. Decido di trasferirmi per essere più vicina al luogo di lavoro, andando a vivere  da sola.

Ma… c’era un ma.

Dopo qualche tempo, cominciava a nascere dentro di me l’insofferenza, il disagio del male di vivere.

Cominciavano a venire alla luce situazioni non piacevoli vissute, in quanto femmina, sia in famiglia che fuori dalla famiglia, in età infantile ed adolescenziale, che esternavo con forti e prolungate crisi di pianto, con atteggiamenti autolesionistici, come ad es, ingurgitare cibo, privarmi di affetto vero oppure cercarlo dove non c’era, con tutte le conseguenze del caso, in un vortice che mi tirava sempre più giù, sempre più giù. La vita non aveva sapore, né motivo, per me.

Dopo mesi trascorsi in questo modo, avevo toccato il fondo.

Tuttavia, la mia voglia di vivere, il mio sole interno, il mio istinto di sopravvivenza, la positività, la voglia di fare, si fecero sentire più presenti e pulsanti che mai.  Non potevo fare altro che rialzarmi.

E così ho fatto. Ci sono stati eventi che io ho utilizzato come degli ultimatum verso me stessa e come leve sulle quali agire.

Conclusosi, non per mia volontà, ma forse grazie ad una divina benevolenza, il percorso in azienda e poi nell’attività autonoma che avevo avviato con una mia collega di studi, e persistendo il mio “male di vivere”, ho pensato che ciò che mi avrebbe potuto aiutare fosse fare qualcosa che non mi facesse pensare, che mi tenesse occupata fisicamente e mentalmente, senza altro scopo. La scelta si ridusse a tre possibili alternative, completamente opposte rispetto al percorso che avevo fatto fino ad allora.

Iscrivermi a Fisioterapia? Oppure a Osteopatia? Oppure, ad un corso di shiatsu?

Le prime due ipotesi le presi in considerazione solo per pochi attimi, perché si trattava di corsi di laurea e io ne avevo già una. Avevo bisogno di qualcosa di immediatamente applicabile. E quindi inizio a studiare e a praticare shiatsu.

Con grande mia compiacenza, consistendo lo Shiatsu in un’arte olistica  per il benessere che si può assimilare ad un massaggio, ma che massaggio non è: esso prevede principalmente pressioni (con le dita, con il palmo), e stiramenti, sulla persona vestita, distesa sul tatami, allo scopo di risvegliare l’energia stagnate e rimetterla in circolo, alleviando, in questo modo, tanti disturbi.  No contatto diretto, no sfregamenti con oli e mani a contatto con la pelle nuda. Era l’ideale per me. Potevo fare pratica senza avere conseguenze di nessun genere, anzi. Mano a mano che andavo avanti nello studio, mi accorgevo di quanto meravigliosamente bene mi sentissi nel praticare, e quanto meravigliosamente bene si sentissero i miei riceventi, persone amiche che avevano accolto, con curiosità, la mia proposta di ricevere un trattamento da una studentessa alle prime esperienze.

Ancora oggi, dopo oltre 13 anni di esperienza, continuo a studiare e a formarmi perché credo nel continuo e costante miglioramento.

Dopo tanto cercare, alla fine sono riuscita a trovare il mio equilibrio e a trasformare quella che è una mia grande passione, lo Shiatsu, in un appagante lavoro.

Lo shiatsu mi ha salvato la vita. E grazie allo shiatsu, ho l’opportunità di incontrare nel mio Studio Shiatsu NOA ad Atessa, tante persone, in particolare donne, che vivono sulla loro pelle ciò che io ho già vissuto, accolto, perdonato e superato; ho, così, la possibilità di essere un canale, uno strumento utile per aiutarle a cambiare la loro vita, per riprendersela, fare pace con il passato e le esperienze negative, invitandole ad “andare a guardare cosa c’è dietro l’esperienza”. Perché c’è il dono, quello che ho scoperto io, di avere. E se io l’ho trovato, lo può trovare chiunque, che, con cuore sincero, si metta alla ricerca, prendendosi la responsabilità della propria vita.

E questo è il senso del racconto che mi sono ritrovata a scrivere e che mi ha regalato l’opportunità di vivere l’esperienza di Impresainrosa, che storia! Grazie!

Autrice


Anna Nozzi

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