Radici – di Simonetta Vadini

2014

Profonde ed importanti sono le nostre radici,farle raffiorare significa riscoprirle per prenderne coscienza, ritrovare la propria ricchezza culturale nella conoscenza di un patrimonio fatto di tradizioni spesso ormai affidate al labile filo della memoria.

La mia azienda è nata con questo intento:cercare di ricavare dalle ricchezze che ci da la natura prodotti sani e genuini da offrire agli altri.

Non avrei mai pensato di fare questo mestiere nella mia vita poichè non provengo da una famiglia di tradizione contadina, ma è stato mio marito a farmi conoscere i segreti che si nascondono dietro a un chicco di grano, a un seme che sta per germogliare e l’immensa soddisfazione che si può ricavare da questo mestiere.

La tradizione contadina nella sua famiglia risale alla metà del ‘900,quando suo padre,tornato dalla Svizzera,ha deciso di acquistare un piccolo appezzamento di terreno e di dedicargli tutta la vita.

Spesso mi racconta di ricordare ancora la fatica nel suo volto quando tornava a sera dai campi, i problemi economici di cui discuteva con sua madre ma anche la sua immensa soddisfazione quando vedeva il suo orto rigoglioso e sapeva di poter nutrire i suoi figli con il suo lavoro.

Per un certo periodo io e mio marito ci allontanammo dalla realtà contadina ma in noi rimaneva sempre vivo il ricordo dei verdi campi,del cielo azzurro e della pace che la natura un tempo ci regalava.

Ricordo ancora quando con i nostri figli fantasticavamo su come sarebbe stato vivere in campagna e avere un’azienda agricola tutta nostra e questo divenne il nostro piccolo grande sogno,sogno che ad un certo punto decidemmo di realizzare.

Così tornammo al nostro paese d’origine, Elice, e rilevai l’azienda di famiglia. Tuttavia ci rendemmo conto che i tempi erano cambiati e la crisi economica colpiva soprattutto quei contadini rimasti tradizionali come noi perchè i beni primari come il latte e il grano venivano venduti a prezzi molto bassi e capimmo così che dovevamo innovare.

Proprio a quel punto decidemmom di attivare un laboratorio di trasformazione all’interno della nostra azienda.Per costruirla e per renderla solida abbiamo faticato molto e fatto molte ricerche che ci hanno portato a scoprire grani antichi come la Solina e la Frassinese e a continuare la coltivazione senza concimi chimici che da sempre ha contaddistinto il nostro lavoro.

Far conoscere fino in fondo la nostre idee e i nostri progetti non è stato semplice perchè spesso far capire cosa significhi la genuinità e la fatica di un lavoro ancora all’insegna delle tradizioni contadine comporta il confronto con realtà che,essendo lontane dal rapporto con la natura,non riescono a comprendere cosa voglia dire lavorare a stretto contatto con essa.Proprio per questo motivo, quando la “Coldiretti” ci ha proposto il progetto “Campagna amica”,abbiamo subito abbracciato la proposta con entusiasmo perchè per la prima volta, con l’apertura di un mercato a km 0 a Pescara,avremmo potuto entrare in contatto con i nostri clienti e spiegare loro il valore e la genuinità dei nostri prodotti. A distanza di 7 anni questo mestiere mi ha dato molte soddisfazioni che non consistono in premi o riconoscimenti che noi non abbiamo mai cercato ma nella gratitudine che ci mostrano i nostri clienti per aver riportato sulla loro tavola il gusto della tradizione e la bontà dei prodotti genuini.

Quello che facciamo nella mia azienda è semplicemente raccogliere i beni primari dai nostri terreni e trasformarli in beni di consumo come il pane a lievito naturale,con farine molite a pietra e cotto nel forno a legna,le passate di pomodoro e le marmellate di fichi, uva e more seguendo le ricette della famiglia di mio marito, in particolare quelle di sua madre che mi ha insegnato i segreti per realizzare al meglio i miei prodotti. Credo che l’impegno e la passione che ho messo in questo mestiere per migliorarmi e innovarmi sempre unite all’appoggio della mia famiglia,che crede fortemente in questo nostro progetto di vita, siano la forza della mia azienda che mi permette di portare sulla tavola dei miei clienti solo ciò che darei ai miei figli.

Simonetta Vadini