Modista Stefania Belfiore

Quando mi regalarono la mia prima Barbie come per ogni bambina è stato un momento magico e indimenticabile. Che emozione toccare i suoi lunghi capelli biondi, osservare i lineamenti dolci e quei grandi occhi azzurri. Quella donnina era capace di diventare compagna di avventure, confidente e amica. E come con ogni buona amica ci facevamo belle insieme, ci pettinavamo e le sistemavo i vestitini. Volevo che la mia Barbie si sentisse speciale e così un bel giorno presi qualche ritaglio di stoffa del mio papà Maestro di sartoria che vedevo cucire ogni giorno nel suo laboratorio e cominciai: ago, filo e tanta creatività mi aiutarono a creare il mio primo cappellino.

A pensarci adesso mi rendo conto dell’importanza simbolica di quel gesto. Per descrivere la grande emozione che mi suscitò cucire quel berretto mi viene in mente l’immagine di una sorgente segreta che iniziava a zampillare fuori dal mio cuore di bambina generando in me un’ispirazione del tutto nuova.

Una volta scoperta, la sorgente continuò a irrorare di creatività gli anni a venire, durante i quali coltivai l’arte del cucito anche senza una vera e propria base tecnica. Mi bastava mettere le mani sui tessuti, i pizzi e i bottoni e lasciare che le idee si manifestassero, osservandole prendere forma come per incanto. Realizzavo vestiti per me e le mie amiche, mi dilettavo nel disegno di moda e a smanettare con ferri e uncinetto. Ma come capita spesso, a volte la vita ci porta ad allontanarci da noi stesse, prese dalle frenetiche vicissitudini della quotidianità.

Le imposizioni dei genitori di un tempo, il lavoro e poi la famiglia avevano avuto la priorità nel mio cammino, lasciando assopire il mio talento. Nonostante ciò, apparivano sempre momenti in cui mi travolgeva l’incontrollabile desiderio di sentire ancora quella sensazione che riempiva il mio cuore e, come alla ricerca di un tesoro, ogni volta che mi si presentava l’occasione compravo stoffe, fili, perline e merletti e li stipavo ordinati nei miei cassetti in attesa del mio momento creativo. Cresciuti i miei due figli, colsi l’occasione per cimentarmi in corsi amatoriali per la creazione di accessori di moda, fiori di seta e decori per la casa. Sentivo in fondo al cuore che qualcosa sarebbe potuto cambiare grazie alla passione e all’impegno, ma non credevo ancora abbastanza in me stessa. Era il 2013 quando nella nostra città ci fu una fortissima nevicata, come non se ne vedevano da anni. Costretti tutti in casa dalle circostanze, approfittai per dedicare un pò di tempo a me stessa, alla ricerca di quell’appagamento e soddisfazione che mi mancavano ormai da tempo. Forse fu proprio la neve a riempire di nuove energie quei piccoli zampilli d’ispirazione dentro di me che iniziarono per la prima volta a traboccare irrefrenabili. Attraversata da questa esplosione di creatività realizzai in pochi giorni pochette, fermagli, cappellini e fascinator. Le mie mani si muovevano abili e veloci, quasi fuori dal mio controllo, dando vita a quel tesoro nascosto di materiali preziosi che conservavo da anni. Mi dedicai in particolare agli accessori da cerimonia che mi affascinavano tanto per la loro eleganza e raffinatezza.

Dopo alcuni mesi, mio marito, compagno fedele di vita, entusiasta della nuova luce che vedeva brillare nei miei occhi, mi disse di aver visto un cartellone pubblicitario che annunciava l’organizzazione di una sfilata per nuovi talenti, “Mamme e spose”. Mi incoraggiò a proporre i miei pezzi alla selezione dei partecipanti. Inviai alcune foto delle mie creazioni quasi per gioco e rimasi davvero sorpresa quando mi contattarono informandomi di essere stata scelta per far sfilare i miei accessori. Arrivò presto il giorno della sfilata. Panico! Ai tempi ero completamente estranea al mondo della moda, tutto era nuovo per me e l’agitazione quasi incontrollabile. Nonostante questo, tutto filò liscio, oltre le più rosee aspettative: le modelle indossavano i miei pezzi su meravigliosi abiti da sposa e concluse le passerelle venni invitata dallo stilista a presentarmi sul palco. Inaspettatamente mi riempii di una sicurezza del tutto nuova, una forza dirompente, una vera e propria rinascita.

Si era rotto il ghiaccio. La sorgente era diventata un fiume in piena che lasciava un solco sempre più nitido al suo passaggio. Così decisi di avanzare con il mio percorso entrando nel mondo dei cappelli e della modisteria. Seguii corsi professionali con maestri del settore e cercai senza sosta di ampliare al massimo le mie conoscenze e competenze.

Il cappello si rivelò così la mia passione. Presa coscienza del mio potenziale, iniziavo a capire che potevo essere un modello, un’ispirazione per le donne, mogli e madri che come me si erano assopite, ma che anche alla soglia dei cinquant’anni avrebbero potuto trovare la forza di reinventarsi.

Lavoravo e studiavo giorno e notte per trasmettere questo messaggio attraverso la mia arte; da quel momento le soddisfazioni non cessarono più.

In pochi anni ho creato il marchio Stybel, ottenendo riconoscimenti di grande valore artistico e professionale, ho vinto concorsi internazionali, ho iniziato a viaggiare e ho conosciuto alcune delle personalità più importanti del settore. A Londra ho vinto un importante premio con un cappello in mostra alla London Hat Week del 2019. Ho realizzato cappelli artistici per mostre ed esposizioni in Italia e all’estero, cercando di trasmettere al mondo il valore della bellezza come ricerca della perfezione che rende l’essere umano virtuoso.ho superato me stessa, i miei limiti e i miei blocchi mentali, culturali e pratici.

La mia evoluzione artistica non aveva più ostacoli, ma sentivo dentro di me di fare qualcosa in più: dovevo trasmettere la mia passione non solo attraverso le mie creazioni, era il momento di condividere le conoscenze che avevo acquisito negli anni. Così provai a proporre dei corsi alle accademie di moda che mi accolsero con grande pregio: da quel momento continuo ad organizzare workshop di gruppo e corsi privati rivolti a chiunque si voglia avvicinare a questo mondo che per me ha significato l’inizio di una nuova vita.

L’insegnamento mi sta regalando enormi emozioni e mi ha mostrato l’importanza di trasmettere tecniche e saperi che altrimenti andrebbero persi per sempre.

Il mio sogno è quello di fondare una scuola di modisteria, arte antica e ormai quasi dimenticata, per mantenere vivo l’interesse dei giovani nei confronti dell’artigianato d’eccellenza, per apportare nel settore innovazione, ricerca e talento e per cercare nuovi valori estetici che siano etici e sostenibili. Penso che la moda intera si debba rinnovare in questo momento storico e per questo c’è bisogno, prima di tutto, di riscoprire le radici autentiche con un approccio nuovo che può arrivare solo dall’educazione dei nostri ragazzi. Soprattutto vorrei poter dare alle persone nuova energia, accendere in loro una scintilla e renderle consapevoli di poter essere chiunque si voglia grazie all’amore per ciò che si fa.

Ad oggi mi ritengo una donna soddisfatta e realizzata, ma comunque e sempre alla continua ricerca di crescita personale e professionale.

Per questo ora posso dirvi che la forza è dentro di noi e può condurci al raggiungimento di obiettivi che non avremmo mai potuto immaginare se abbattiamo i limiti che ci vengono imposti, soprattutto in quanto DONNE.

Resistete e create, create sempre, perché noi donne siamo pura forza creatrice!

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Stefania Belfiore

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