Marina Palusci

2015, Vincitrice

Olio per passione e vino naturale.

Chiedere di raccontare la propria storia a parole ad una titolare di azienda agricola è cosa assai ardua, giacché avrei bisogno di  coinvolgere tutti i cinque sensi del lettore, ma accetto lo stesso anche quest’altra impresa.
Sì, perché queste parole dovrebbero arrivare a stimolare tutti e cinque gli organi sensoriali, proprio come accade a chi visita di persona il paesaggio del comune di Pianella dove vivo e si svolgono le attività aziendali. Dovrei raccontare dei profumi stagionali che emanano gli oliveti secolari, i vigneti autoctoni ed i terreni argillosi alla mattina bagnati di brina, oppure il magico suono delle fronde mosse dal vento, o ancora il paesaggio di un’azienda incastonata tra il Gran Sasso e la Majella, od ancora il calore del sole sulla pelle ed il gusto di prodotti eccellenti che derivano da tradizioni contadine tramandate da generazioni di agricoltori. Vi ho appena parlato di 20 ettari coltivati e 8 in affitto, di cui 16 di oliveto, 6 di vigneto e 6 di cereali.

Sin da giovane nutrivo una forte passione per il mondo rurale e la stessa passione l’ho trovata in Emanuele mio marito con il quale ho intrapreso un percorso (oltre che matrimoniale), che è diventato uno stile di vita prima personale e poi aziendale: il vivere secondo natura e instaurarvici quasi una simbiosi naturale con rispetto e devozione quotidiana. Tutto inizia proprio da Emanuele e dalla sua azienda agricola, precisamente nel 1989 quando mio marito e i miei suoceri decidono di affidarmi la gestione della stessa, dopo quasi mezzo secolo di gestione. Questa loro decisione mi ha riempito di orgoglio e soprattutto mi sono sentita ancora più motivata.
Sicuramente gestire un’azienda agricola già avviata può sembrare molto facile, in un primo momento sicuramente lo è, ma dover quotidianamente innovare prima se stessi e poi i processi aziendali per arrivare sul mercato con un prodotto al passo con i tempi è non è molto facile e comporta un adeguamento mentale per capire il consumatore e fargli percepire i prodotti tradizionali elaborati all’avanguardia. Il mercato dell’agroalimentare è in continua evoluzione e continuamente sotto attacco dai falsi, dagli scandali e soprattutto dal cambiamento delle abitudini alimentari dei consumatori, ma andiamo con ordine.
Le giornate di lavoro in azienda iniziano prima del canto del gallo, quando tutto l’ecosistema dorme. L’azienda di mio marito aveva come attività principale quella dell’allevamento di bovini e suini con stalle composte di un centinaio di capi in totale ed una buona redditività. Dopo l’inizio della mia gestione aziendale, in famiglia avevamo la sensazione che l’azienda poteva posizionarsi meglio sul mercato e che si poteva fare di più soprattutto in termini di produzione, io sapevo che con una decisione importante e coraggiosa potevano toglierci qualche soddisfazione in più. La conferma di ciò arrivò con la diminuzione generalizzata del consumo di carne a causa della malattia dei bovini conosciuta come “mucca pazza”, sono stati degli anni molto difficili perché avere la stalla piena di animali in buona salute e nonostante ciò dovere bloccare le vendite è stata la peggior esperienza della nostra vita aziendale, oltre che un grave danno economico.
La voglia di riscatto e la devozione per il mio lavoro mi hanno permesso di non demordere, anzi dal momento aziendale più infelice abbiamo effettuato un’attenta analisi del marcato con mio marito, ed ero pronta per il grande passo, cioè di prendere una grande decisione che avrebbe modificato la vita quotidiana di tutta la nostra famiglia.
Grazie anche alla passione di mio figlio Massimiliano che, dopo aver conseguito il Diploma all’Istituto Agrario e dopo essere divenuto sommelier, assaggiatore di olio e maestro di frantoio, ha condiviso con me il progetto ed è stato coautore di una decisione storica per la famiglia di mio marito: riconvertire l’attività aziendale facendo dell’olio extravergine d’oliva e del vino il core business aziendale al posto dell’allevamento.
Era l’anno 2009 ed ancora oggi non dimentico i progetti appassionati e le idee ambiziose per la nostra azienda che ad oggi sono diventate realtà, dallo studio per la migliore produzione dell’olio ossia la molitura che avviene in frantoi con il sistema a ciclo continuo a due fasi con estrazione a freddo il tutto rigorosamente entro dodici ore dalla raccolta delle olive.
La strategia di differenziazione di prodotto ed il posizionamento alto sul mercato con oli eccellenti danno alla nostra azienda la massima espressività in termini di reputazione ed immagine, i numerosi premi attribuiti ai nostri oli (come ad esempio l’olio Alchimia Monocultivar Leccio del Corno, trionfato ad “Extra Lucca2015” di febbraio ottenendo il prestigioso riconoscimento “Corona Maestro d’olio) sono il significato che riusciamo a far percepire al consumatore la nostra produzione genuina grazie anche ai migliori processi produttivi. Il controllo di tutte le fasi di produzione e trasformazione ed un’esasperata e laboriosa ricerca della qualità assoluta sono i valori aziendali della mia azienda.
Il volere a tutti i costi un prodotto genuino, buono ed adatto al mercato di tutta Italia, capace di rappresentare il nostro stile di vita aziendale ed il territorio ha fatto nascere la filosofia del “vino naturale” dove tutti i vini della mia azienda provengono dalle uve non trattate chimicamente ed ottenuti con fermentazione spontanea utilizzando il piede di fermentazione con diraspatura delle uve, pressatura soffice tradizionale, non filtrati con maturazione e affinamento in acciaio.

Chiaramente potete capire che la nostra storia non finisce qui, ma spero che questo sia solo l’inizio di un percorso volto al miglioramento continuo.