Dal chicco al bicchiere! di Melania Chiappini

2014

La mia storia inizia da lontano. Nata nella periferia di Basilea (Svizzera), da genitori di origine contadina emigrati all’estero, trascorro lì la mia infanzia frequentando fino all’età di 11 anni la scuola dell’obbligo in lingua tedesca.

Rientrata con la famiglia definitivamente in Italia con non poche difficoltà inizio il mio cammino di studi ricominciando quasi da capo con amici, lingua e cultura diversi. Nel 1989 riesco a diplomarmi in Ragioneria e perito commerciale e lavoro dapprima in una concessionaria di automobili per alcuni anni e successivamente in una ditta di smaltimento rifiuti.

Dopo la nascita della mia prima figlia decido di lasciare “momentaneamente” il lavoro. Con il passare del tempo però, dopo anni passati sui libri e giornate trascorse quasi sempre in ambienti chiusi, inaspettatamente riscopro il piacere del lavoro all’aria aperta e decido d’impulso di affittare a Pianella (Pe) un ettaro di terreno a uliveto destinandone una piccola area alla coltivazione di ortaggi vari ad uso familiare. Negli anni successivi, alcuni confinanti cominciano a vendere i loro terreni che decido prontamente di acquistare.

E’ così, nel 2003, che nasce l’idea di diventare imprenditrice agricola, dedicandomi per i primi anni alla raccolta e produzione di olio d’oliva, alla semina e al raccolto di cereali, alla creazione di un piccolo frutteto e all’allevamento di animali da cortile sufficienti per il fabbisogno familiare.

Negli anni però maturava in me un’idea un pò bizzarra ovvero quella di trasformare in azienda un prodotto agricolo creandone uno proprio ed è così che nel 2012, in conseguenza di nuove leggi che hanno previsto fra le attività agricole anche la possibilità di produrre birra, che con mille sacrifici, impegno ed una buona esperienza maturata nel Nord Italia, sono riuscita a realizzare il mio sogno ovvero quello di realizzare un birrificio agricolo, uno dei primi in Abruzzo, chiamato “Golden Rose” chiamato così in quanto riassume nel nome e nel logo il colore “dorato” (golden) che ricorda i colori dei campi nel periodo antecedente il raccolto oltre al colore della rosa che vuol essere un piccolo vezzo che fa intendere la conduzione aziendale al femminile, mentre la “bella addormentata” è inserita come simbolo del nostro Abruzzo ed è visibile dal birrificio.

La caratteristica del mio birrificio è quella della trasformazione in filiera della principale materia prima, ovvero dell’orzo, seminato in azienda, successivamente raccolto, che poi maltato costituisce l’ingrediente principale delle birre “Golden Rose” che nascono dalla lavorazione eseguita nel proprio laboratorio in cui avvengono le successive fasi di cotta, di fermentazione, di imbottigliamento e/o infustamento e di etichettatura.

Attualmente la birra agicola “Golden Rose” vanta all’attivo tre differenti tipologie ovvero: la Golden Ale “Kristy”, la Amber Ale “Valenty” e una milk stout “Black Maya”. Inoltre dalla lavorazione di alcune tipologie delle birre Golden Rose sono nate le “Gelatine di birra” uno sfizio prelibato definite anche “birra da mangiare”; scherzosamente dico sempre che “può creare dipendenza” una volta assaggiata, speciale sui formaggi semistagionati, sui gelati alle creme e in tanti altri svariati modi ancora.

Questo lavoro sicuramente impegnativo ma originale non ha tardato a darmi le prime grandi soddisfazioni: già il 18 marzo del 2013, a meno di un anno dalla nascita del birrificio, quando partecipando al concorso indetto a Roma da Made in Birra nell’ambito della manifestazione “Culinaria 2013”, una giuria composta da chef nazionali ed internazionali e persone pescate casualmente tra il pubblico, diversi ad ogni votazione, ha valutato le birre Golden Rose, le quali nell’ambito del “Campionato migliore birre dell’anno 2013” si sono così classificate: al 1° posto la Valenty nella macrocategoria ambrate e al 2° posto la Black Maya nella macrocategoria scure, oltre ad aver ricevuto una menzione speciale come giovane microbirrificio italiano. Un premio ancora più importante e una riconferma ulteriore è arrivato il 15 marzo di questo anno a Rimini nell’ambito del concorso Birra dell’Anno 2014 promosso da Unionbirrai in cui la Black Maya è risultata 2° classificata nella Categoria 12 – Scure alta fermentazione, basso grado alcolico, d’ispirazione angloamericana e ancora più recente il “PREMIO QUALITA’ ABRUZZO” per la categoria Bevande alcoliche sezione Birra per la Black Maya conseguito il 12/04/2014. Ecco qua la mia storia : da ragioniera a imprenditrice agricola, anzi….. Mastro Birraio!

Melania Chiappini